sabato 19 marzo 2011

vita per vita

Chi di noi sa cosa sia la guerra? ben pochi ormai, per noi la guerra consiste in lontante missioni militari che di tanto in tanto ricordiamo appena subiamo delle perdite. Quando muoiono civili stranieri non si compiange nulla, sono stranieri.
Per me la vita di un italiano vale quanto quella di un cittadino libico e, soprattutto, la vita di una persona non ha prezzo. Come si possa salvarne il più possibile non lo so.
Ma quando parliamo di intervenire pensiamo a quanti innocenti ne pagheranno le conseguenze, non stiamo giocando coi carri armatini di Risiko.
E quando parliamo di non intervenire pensiamo anche a quanti sono caduti e quanti cadranno ancora per opera di un pazzo (il conto delle vittime in Libia è sconvolgente).
Questo non è un commento nè a favore nè contro, è solo un invito a usare un pò più di delicatezza nel condannare o nel giudicare.
E' solo un caso se siamo nati in questo angolo di mondo e non in Libia o in Cina o nel Darfur.

(Oggi è la festa del papà, il mio pensiero va in particolare a tutti quei papà, militari operai disoccupati ecc, che in ogni parte del mondo danno la propria vita per la famiglia e non solo.)

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